IL CLUB DEL PANINO: TASCHE UNTE DAL 1890

IL CLUB DEL PANINO: TASCHE UNTE DAL 1890

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Cito testualmente le parole del momento bestemmia/impallamento di Firefox: “Oops, tutto questo è imbarazzante”, anche se in realtà la visione è ancora più globale/grave perché non è solo questo ad essere imbarazzante, ma questi, quegli altri e io stessa lo sono per tutti gli oggetti/soggetti in questione. Povera Italia! Anche questa esclamazione era imbarazzante.

Care figliUole, dovete sapere, ma tanto già lo sapete, che nel nostro campo antropologico e anche un po’ animale, non ci sono solo giornalisti, P.R. e blogger più o meno fuffaroli. C’è anche un’altra categoria che fenomenologicamente parlando spunta fuori nei periodi dei press day, o degli eventi in generale dedicati alla stampa per poter portare a termine la loro unica missione: scroccare tutto. E quando dico tutti intendo veramente tutto, anche i tovaglioli di carta. Vince (il titolo di sfigato dell’anno) chi scrocca di più.  Adesso è un periodo fertilissimo per loro, tanto che fanno come i Gremilins: si moltiplicano non con l’acqua ma con i panini con qualsiasi tipo di insaccato o formaggio.
Questa categoria ha un nome naturalmente: il Club del Panino, oppure il Club della Tartina. Da qui la derivazione del nome degli individui che ne fanno parte, i/le mangiapanini.
Ebbi l’occasione di fare conoscenza di persone facente parte di questa categoria quando in un’altra vita facevo la P.R. Gente con biglietti da visita finti o siti inesistenti che cercano di avvicinarsi soprattutto alle stagiste di turno perché non sanno nulla, poverine, per arrivare più facilmente al loro scopo. Anche io sono stata una stagista-poverina che ha sprecato fiato e parole dietro a codesti soggettini. 
Vado con ordine.
Chi sono: Sostanzialmente sempre le stesse persone (sono per il 95% donne) dal 1890, anno in cui nacque anche l’azienda dei confetti Crispo. Sono per di più signore anziane con le scarpe ortopediche o le Hogan tarocche, le stesse pelliccie per ogni evento e occasione, con le tasche belle infarcite di residui di cibo, da mortadelle a cheescake, che badano bene di infilarcisi per fare le scorte stagionali, un po’ come gli scoiattoli, solo che loro mettono i loro mangiarini all’interno delle guance, gonfiandole. Ci sono anche dei casi di mangiapanini più giovani, ce n’è una in particolare che ormai è diventata una celebrità e che gira sempre accompagnata da un ragazzo, con la coda mezza sfatta come a dire: “Oggi sono distrutta ho lavorato troppo”, che in mangiapaninese vuol dire: “Oggi sono distrutta, ho scroccato davvero troppo”.
Come agiscono: Sono molto attente nell’informarsi su tutto ciò che riguarda la stampa, che precluda un catering e dei gift. Si presentano poi all’evento di turno con i loro sempiterni look vintage/improponibili e si fingono migliore amiche delle PR, che, incredule e spaesate, le fanno entrare tutte. Solo io all’epoca evidentemente chiedevo i tesserini da giornalista e dato che nessuno li aveva, cacciavo la cumpa della tartina a calci in culo. Appena entrate puntano prima i panini e poi il luogo dove si nascondono gli omaggi. E allora le azioni possono essere tre: la prima è chiedere direttamente il regalo, la seconda è nasconderselo sotto il cappotto e la terza è mandare una mail indisposta alla P.R. nella quale la rimproverano (pure!) di non aver dato loro nulla. Copio-incollo una mail giratami da una P.R. (che ringrazio).

SALVE,COLLABORO CON UNA RIVITA MILANESE.ASSIEME AD UNA COLLEGA,MERCOLEDI’ HO PARTECIPATO AL PRESS DAY, MA NON ABBIAMO RITIRATO IL COMUNICATO STAMPA E I CADEAUX GIFTS.SPERANZOSI CHE LA SODDISFAZIONE DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE RIENTRI TRA LE VOSTRE PRIORITÃ AL FINE DI ACQUISIRE SEMPRE PIU’ CREDIBILITÃ E IMMAGINE,ATTENDIAMO UN VOSTRO CONTATTO AL NUM XXXX,ORE 14-20 O VIA MAIL X  EVENTUALMENTE RITIRARLI.GRAZIE,CORDIALI SALUTI.

1)Perché scrivere maiuscolo 2) Perché scrivere mail se non si sa scrivere 3) C’è anche una fascia oraria nella quale eventualmente farsi chiamare per farsi mandare il regalo 4) Quale testata milanese 5) Voglio fare la Iena. A chi devo mandare il CV? 6) No basta, arriverei tranquillamente al 20).

L’importanza delle amiche. Per loro l’amicizia è un valore cardine, tanto che alle P.R. chiedono regali su misura (perché hanno pure la pretesa di scegliere taglia e colore) non solo per loro ma per le compagne di merenda (per l’appunto, c’è sempre da magnà), che non sono altro che loro stesse.
Cosa fare con il Club del Panino: le opinioni sono divergenti. Ho discusso a lungo con addetti stampa e addetti del settore in generale su cosa fare con le mangiapanini, proprio perché è da anni che osservo il movimento e perché penso si debba giungere ad una soluzione. Solamente che, come nella politica, non si giunge mai ad un accordo. C’è chi prova tenerezza nei loro confronti, specie per le vecchiette, e chi compassione per le leve più giovani, nel senso che ormai fanno parte del folkore dei press day e degli eventi stampa. Dall’altro lato c’è chi come me li vorrebbe cacciare a pedate in culo, perché c’è chi come la sottoscritta si fa tutti i giri di showroom e uffici stampa per una cosa che si chiama lavoro. Do you know lavoro? Bambini, giovani, vecchi, come prime regole ci devono essere il rispetto e la trasparenza. Che poi alla fine un panino te lo posso anche dare se mi dici che vieni a scroccare, ma me lo devi dire, se mi dici cazzate ti do un calcio in culo. Facile.

Il valore del pudore. C’hanno la faccia come il culo, altroché pudore. Loro sono giornaliste e su questo non ci piove. Per tutti gli altri invece ci viene giù il diluvio.

Il valore dell’umiltà. Grazie ad un’altra mia amica ho un’altra testimonianza che palesa la semplicità delle mangiapanini. Location: sfilata. La mangiapanini di turno alla mia amica dopo aver fatto la raccolta delle olive (gift) sbuffando dice “Voi giovani non avete rispetto del lavoro altrui, io in 40 anni ho fatto la storia del giornalismo italiano e dei pischelli mi vengono a chiedere se ho l’invito. Io ho non ho bisogno di inviti, ho costruito io la Camera della Moda”. Sì, immagino l’abbiano fatta mattone dopo mattone.

Bè, comunque almeno loro l’ansia di fare i regali di Natale non ce l’hanno… sai quanto stress in meno…

Comments are closed.
  1. Anonymous

    2 April 2013 at 10:24

    bello!!!
    quante ne ho viste in giro negli anni 90
    ahahhah
    ciao

  2. Anonymous

    2 April 2013 at 10:43

    Bravissima, sono loro, praticamente un identikit. Che poi a volte chiedono pure il regalo “da uomo e quello da donna”.
    Mi sento molto meglio, allora non perseguitano solo noi. Mal comune, mezzo gaudio?
    Grazie!
    Susanna

  3. Unknown

    2 April 2013 at 11:09

    Brava, brava, brava…Tutti le odiamo ma, a parte alcuni casi estremi, se insistono non riusciamo a farci molto perchè un’altra loro arma è la piazzata in pubblico che non giova alla quiete altrui. Il tesserino non è un discriminante perchè vista la tipologia di lavoro ci sono anche fashion editor che non e l’hanno e giustamente non si preoccupano di averlo..ad maiora, anzi ad panina 🙂

  4. TheDollsFactory

    2 April 2013 at 12:32

    Si deve capire la genesi di questo comportamento. Prendendo in considerazione che erano una volta delle giornaliste, capisco da dove derivi la loro ‘ingordigia’.
    Anche con le giornaliste c’è questa forte ‘amicizia’ che le lega, al punto da aver sentito una chiedere al press day fino a 5 pacchi da portare in ufficio… ‘Sai perche Lola, Lela, Lila e Lala non sono potute venire oggi’

  5. Misunderframing

    3 April 2013 at 1:48

    Incredibile esistono davvero?
    Un po’ di rabbia però viene a pensarle in giro alla ricerca di qualcosa da scroccare.
    Grazie per avermi informato della loro esistenza!! A presto

  6. Lori

    3 April 2013 at 9:02

    Infatti, secondo me il problema è che hanno la faccia di tolla e sono in grado di urlare e fare scenate davanti a tutti. Ho visto la vecchietta dalle scarpe ortopediche arrivare alla fine di un evento (fine di tutto, presentazione e buffet) e lamentarsi del fatto che fossero finiti cibo e gift bag. Urlando e sbraitando dietro i poveri PR di turno. Chiaro, le giornaliste serie ormai le conoscono e ridevano, le avevano già additate appena entrate, conosceranno benissimo il loro modus operandi, ma capisco che le PR non sappiano come trattarle.

  7. The Fashion Commentator

    3 April 2013 at 10:38

    Aahahahah Letteralmente sotterrato dalle risate. Questo inverno durante le presentazioni ho assistito a scene di PR che mettevano in atto i tuoi piani vintage dei “calci in culo”. E mi hanno descritto proprio lo stesso identikit che hai fatto te… roba da matti!
    La mail minatoria e sgrammaticata per ricevere il gift è di una tristezza disumana…
    Buona caccia e buoni avvistamenti! 😉
    Alessandro

  8. Anonymous

    12 April 2013 at 14:18

    Ahah sto impazzendo dal ridere! Identikit perfetto! Ho ricevuto la stessa mail precisa precisa!!
    Eleonora

  9. roberta

    6 October 2015 at 12:38

    Ho appena letto questo post un pò vecchiotto ma sempre attuale. Nel mio piccolo, all’ultimo press day, strastufa di essere presa per i fondelli da chi mi accampava testate non più esistenti da dieci anni, sono corsa dietro alla signora sopracitata (quella del 40 anni che lavoro nella moda etc etc..) perchè mi aveva letteralmente rubato il gadget, intrufolandosi nello sgabuzzino dove tenevamo gli scatoloni. Ho corso e fatto una piazzata in centro Milano che nemmeno MArio Merola nelle migliori interpretazioni. Grande soddisfazione!