Ignara, mi recai all’appuntamento in sella al mio fido Aldo (la mia pluri-citata bici) e aspettai a cavalcioni con un ginocchio più in alto sul pedale alzato appositamente per poggiare il dorso della mano in modalità chat whatsapp, e l’altro piede ben piantato a terra onde evitare capitomboli in piazze troppo affollate con eventuali figure di shit.
Tutt’a un tratto arriva il mio amico e mi fa: “Anche te in bici eh? Fa figo ora”.
Due sono state le riflessioni immediate: 1) “Zio, vado in bici da quando i tuoi non avevano ancora pensato di concepirti”. Da quando con le quattro ruotine bianche m’attraversò il serpente che mi fece capitolare rovinosamente a terra con relativi rivoli di sangue, il bastardo. Età: give me five. 2) Non ho la bici a scatto fisso, non sono una figa.
Poi quando sono arrivata a casa mi sono attaccata ad Instagram e ho capito che è da lì che la gente decide cosa è figo e cosa no.
Ho fatto un elenco:
1)Essere hypster e affermare di odiare gli hypster. O più semplicemente dire di odiarli. A me sta sul culo chi a priori è radical, in tutti i sensi, quindi anche gli hypster, quindi sono figa, anche se ogni tanto ammetto di avere dei look un po’ da hypster (ho detto “un po’).
2)Girare a Milano in bicicletta. Non importa se scassata o a scatto fisso (anche se qualora tu avessi quella top di gamma che ti devi portare a braccetto dentro l’ufficio perché costa 3000 euro, saresti comunque over the top non pop), ma arrivare nel luogo d’incontro con le due ruote, i jeans skinny con risvolto e magari zainetto ciao. E’ da crastissimi.
3)Frequentare le balere. E questo lo farei più spesso anche io. Ma io mi immagino quei disgraziati di vecchietti che si vedono queste orde di giovanotti stra tatuati, stra secchi, con squinzie in mini e capelli colorati, tutte rigorosamente fighe… E poi ragazzi, non facciamo delle cose “da anziani” una becera moda, perché io da gerontofila mi sento molto ma molto offesa.
4)Dire che “sei sempre in giro”. Non importa se a Quarto Oggiaro o Miami, ma quando tu dici che il week end sei a Milano in testa ti cade un timbro dello sfigato che la metà basta. Il venerdì sera se ti fai la coda in autostrada e smadonni per andare in un posto pieno di milanesi (leggasi Forte dei Marmi)? Sei un gallodidio. Idem se dici che sei sempre fuori per lavoro. Se potessero ti darebbero il Premio Nobel della figaggine.
5)Fare foto al Plastic con il bicchiere in mano mentre sei sudato stronco, pseudo ubriaco e rincoglionito, postarle su Instagram e aspettare i like e i commenti di decine di followers che mettono il cuoricino a priori, basta vedano ascellate, vodka e canotte di gay bagnate.
6)Dire che lavori nella moda, ma anche la TV non se la cava male. Poi magari se vai a tutti i party dove ci sono le stesse persone che ti chiedono le stesse cose (“come stai”, “bella la gonna”, “cerco disperatamente un parrucchiere”), ovvero Elita e mercatini vari ogni volta che ci sono, hai fatto tombola.
7)Mi spiace dichiarare la quasi morte dei macarons, ma fa più figo fare foto ai cupcake, adesso come adesso.
8)Cimentarsi ai fornelli o condividere foto di cibo. Nell’era in cui tutti sono Masterchef e in cui poi fanno finta di mangiare, la tendenza è taggarsi, geolocalizzarsi, embeddarsi e altre cose a caso nel ristorante, bistrot, bar, hamburgeraio, paninaro fescion con pietanza immortalata. Hashtag foodporn, grazie.
9)Avere un cane, un gatto, insomma un animale da fotografare e all’occorrenza portare in giro, quindi niente pesci rossi.
10) Colorarsi i capelli di colori a caso.
11)Avere un paio di flatform (boia, non le ho) e sfoggiarle con occhiali a specchio e mini gonna.
12)Fare trilioni di foto con il fidanzato facendo trapelare amore e passione da tutti pori. Foto in camera sul letto in orizzontale. Foto in cucina lei in piedi, lui seduto in obliquo, e passeggiando di sbieco virgola due. Sempre e comunque innamorati fradici. Ma beati voi.
13) Fare ingelosire lui/lei scattando foto con altri/altre. La poracceria più totale.
14) Tatuarsi.
15)E qui gli evergreen: fa ancora sempre figo insultare le blogger, fare foto a bocca di zoccola, fare marchette a secchiate, dire che sei responsabile di qualcosa, anche delle matite della tua scrivania, dire che sai quattro lingue anche se non è vero, fare la best friend di tutti, dire che assumi degli psicofarmaci, portare cappelli di lana d’estate.
Mi consolo, sono un po’ figa anche io, dai.
Comments are closed.
Francesco Balestri
21 May 2013 at 13:26Top. as usual.
Ludovica Cesarini
21 May 2013 at 13:58Tu sei figa di tuo, altrochè. Leggere i tuoi post mi rende ispirata, una delle poche blogger che pensa (giusto) e scrive (bene) senza peli sulla lingua.
Da me si dice : ASSAFA’
Ludovica
ilaria martina
21 May 2013 at 18:07odddiooonooo hai beccato anche noi, nell’elenco ci siamo ritrovate in due, tre punti ! :/ male!
Un abbraccio I. e M.
http://www.twomilkshake.blogspot.it
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Maria Katia Doria
22 May 2013 at 8:46ancora rido…sei davvero fantastica!!!
http://mariakatiadoria.blogspot.it/
Iris Tinunin
22 May 2013 at 11:13“leggasi forte dei marmi”
AHAHHAHAHAHHAHAHAHAH
comunque, secondo la tua lista, io a milano sarei toppissima.. non suona tanto bene eh!
Lizzy
22 May 2013 at 11:40ma che cosa sono gli hypster?
Anna Turcato
28 May 2013 at 9:32E meno male che non le hai le flatform..:-)
Milano = Venezia, solo che qui al posto della bici, per ovvi motivi si può usare solo al Lido, va tantissimo, per ragioni inspiegabili, il monopattino.
Anna
http://www.atpersonalshopper.it
Marco Macciò
12 June 2013 at 10:38ma ancora si usa gallodidio ?
L’hanno riscoperto e classificato Vintage gli Hyperster ventenni 😉 ?
o un oldies but goldies ?
🙂