UNA FUSIL-TOSCANA CHE CUCINA LA MOLISANA

UNA FUSIL-TOSCANA CHE CUCINA LA MOLISANA

 photo 28d0305e-7ea0-4efd-b732-6b80976cf4ef_zps6165b784.jpg

Non tocco pasta da penso una decina d’anni. Ad un certo punto le mie teorie gastronomiche hanno assunto, per l’appunto, la forma di spaghetto, per certi versi rigide.

Non mangio carne da credo dodici anni perché ad un certo punto mi faceva senso anche a vederla (chissà perché), e per la pasta uguale, non l’ho più assaggiata perché ho sempre pensato avesse sapore solo se accompagnata da sughi e sughetti, quindi che senso avrebbe avuto continuare a mangiarla se in realtà non (mi) sapeva di niente?

Poi succede che vengo chiamata all’appello per partecipare ad un evento promosso dalla pasta La Molisana (si volgerà il prossimo lunedì). Che faccio? Accetto, soprattutto per sfida nei confronti delle mie tradizionali ideologie e delle mie non capacità culinarie.

Prima dell’evento, di cui vi parlerò poche righe più sotto (non è vero, so che saranno tante perché ho le dita che fremono), mi sono imposta di cucinare un piatto di pasta (io), fatto a caso, senza manco guardare ricette e ricettine. Anzi, c’ho provato, poi sono andata ad ispirazione. E ho capito perché dovrei ricominciare a mangiare fusilli e spaghetti.

La pasta è tradizione, il bello di stare a casa, la pasta non è tanto mangiarla ma il piacere di preparala, il backstage, di sentire l’odore del soffritto che ti constringe ad aprire tutte le finestre e ad accendere l’aspiratore della cappa di cucina. Perché alla fine non fanno lo stesso effetto un pezzo di pollo messo in pentola e delle “molle” di grano giallo. Le molle gialle ti danno allegria, ti senti non reo nel rubarne una all’acqua che brontola, perché devi sentire se è cruda o meno, o no? Ti senti la chef (non una masterchef, basta, grazie) della casa ad affettare quelle zucchine in pseudo rondelle sottili, a buttarle in padella facendo schizzare l’olio in ogni dove. La cucina è anche sporcare per il non piacere di pulire.

Ecco, prima dell’evento di lunedì ho fatto il mio primo piatto di pasta dopo dieci anni, e mi sono emozionata.
Ho eseguito tutto in religioso silenzio e con una tensione che manco alla recita dell’asilo dove dovevo fare la damigella vestita di blu. Ho fatto tutto davvero a sentimento, ho aggiunto le fragole alle zucchine perché mi piacevano i colori insieme, ho sempre avuto dei problemi con i colori, ho sparpagliato un po’ di mozzarella perché il formaggio lo metterei anche sui cocomeri marci, e alla fine, quando avevo mangiato tutte le fragole, ho grattugiato pure un po’ di pecorino. Così.

I fusilli. Li ho scelti perché se fossi una pasta sarei un fusillo, infatti ho le rotelle fuori posto, come lo sono i fusilli nel piatto, non riescono ad essere composti e ordinati. E un po’ perché sono fus-a.

E dopo questa digressione vi spiego cosa succederà lunedì nello spazio Presso, in via Sarpi a Milano. Un evento, secondo me, ricco di emozioni (se mi conosco magari piangerò dalla gioia di stare dietro ai fornelli dopo tanto tempo – da piccola sapevo fare la pasta fatta in casa, da grande manco un uovo sodo).

Ci saranno tre squadre, composte da un food blogger ed una fashion blogger. E’ evidente da che parte starò. Ogni squadra dovrà preparare un piatto, lì al momento, sui concept di innovazione, tradizione e sogno de La Molisana, ma anche dell’abito di uno stilista che sarà assegnato ad ogni squadra e che sfilerà. I food blogger cucinano, le fashion blogger “abbelliscono”.

Io farò squadra con Piero e Francesca, che staranno benissimo con me, loro sono super efficienti, io zero.

Poi ci sarà Nicola Vizzarri, Chef della Nazionale Italiana Cuochi che interpreterà lo Spaghetto Quadrato, una nuova referenza di pasta che già mi gasa abbestia.

E comunque ce l’ho fatta: ho cucinato la mia pasta “Fra Zucchino”. Felicità. photo fragole_zps2c9ee4ee.jpg photo zucchine_zpscc8b10a3.jpg photo lamolisana_zps9b35e2f9.jpg photo mozzarella_zpsc49e8303.jpg photo pasta_zpsc4102d26.jpg photo past2_zps1e2a883f.jpg

Comments are closed.
  1. Lilli

    18 May 2013 at 14:20

    Ti capisco per la carne, è una cosa che sta accadendo anche a me da quest’anno. La pasta ha un aspetto molto invitante, andrai benissimo lunedì!:) Divertiti Lucia! Un bacio