MI VOGLIATE SCUSARE PER L’ASSENZA. SCHERZO.

A regola, perché ci sono delle (stupide) regole in campo fashion-bloggeresco, dovrei cominciare il post con la seguente dichiarazione: “Ragazze scusate per l’assenza ma ho avuto un sacco di cose da fare”. Ora, dato che non penso che stiate incollate a mo’ di silicone-Saratoga su Fashion Politan ad aspettare aggiornamenti di boiate delpasquiane, non sto certo a sprecare caratteri per scriverlo. Nel senso: se manco per un po’ non collassa nessuno, di sicuro. Anzi, sono mancata per una giusta, giustissima causa: tre giorni a Parigi per piacere, dove, tra le altre cose, ho guadagnato diciotto chili, secondo me.
Chiarito il concetto della mia utile assenza per me e indifferente per voi, entro nel discorso borse. Non ci sarei mai entrata se Alessandra non m’avesse fatto vedere la sua Roberta di Camerino vintage da manicomio, altri due oggettini non indifferenti di coccodrillo e una Birkin sempre vintage.
Non sono una che si compra tanto facilmente le borse, ecco, a parte quelle vecchie o invecchiate o sbertucciate o sfatte per finta. Per capirci: quelle nuove di pacca con il luccichino in cima a destra anche no.
Non mi ricordavo, come non mi ricordavo fino a stamane (che era la mattina del ricordo) dei miei tre abiti in lavanderia da due mesi, un obbiettivo da recuperare e due gonne da restituire, di avere delle foto delle borse Zanellato nella cartellina “da mettere nel blog”. Mi sembra il momento giusto.

Le borse Zanellato mi piacciono per ovvie ragioni: sembrano vecchie, sono semplici, ovvero senza ricami floreali intarsiati con mosaici bizantini, capienti, funzionali e abbinabili con tutto, specie le versioni marrone e nera.

Mi è piaciuta anche l’atmosfera nello showroom di Zanellato: al press day mi hanno “fatto le feste”perché sono stata l’unica a mangiare, e il fatto che mi abbiano fatto notare questa cosa mi ha reso felice. Odio quelle che a offerte di cibo dicono: “No ho già mangiato” quando non è palesemente vero. Amo quando mi dicono: “Brava che mangi!”. Forse è un retaggio infantile, ma non mi piace né dire cazzate, né rifiutare del pandoro quando non è Natale. Io che lo mangerei anche a Luglio.

Adesso, a regola, mi dovrei scusare perché sento che farò un altro post tra stasera e domani, quindi lascerò troppo poco tempo tra un pezzo e un altro. Mi vogliate perdonare. Scherzavo, non seguo questa regola delle tempistiche nemmeno al contrario.