AL MOMENTO HO 10 FISSE

Ognuno c’ha le sue: c’è chi ha la fissa del peso (io mi sono appena mangiata un sanissimo pane fritto), chi dei capelli (io li asciugo all’aria, provocandomi spesso e volentieri tremende cervicali – sono furba lo so), chi del Winner Taco (vedi pagina Facebook di Algida) e chi di quella per la crema per il viso: “Ah, io uso solo quella”.
A parte che io non uso mai la stessa cosa in nessun caso/campo/argomento/sezione/posizione/varieedeventuali. A parte questo anche io sono fissata, e in questo momento ne ho contate ben dieci di fisse, anche se secondo me sono un “po'” di più.

1) Lucia Del Pasqua per Bresciani. Maremma scorporata ho talmente tanta ansia che s’è trasformata in chiodo. Fisso. Ebbene sì: fin da piccola volevo inventare qualcosa con i calzini, poi un giornò mi chiamò Bresciani, The King of Socks e sodalizio fu. Insomma il sogno divenne realtà. Se non sto sognando, o se anche sì, sono comunque stra-iper-mega-emozionata. Alias, me la faccio sotto.
Ah, le calzine Lucia Del Pasqua per Bresciani sono in anteprima a Pitti Immagine Uomo. In rima: chi non va allo stand Bresciani gli taglio le mani.
Vi illustrerò meglio prossimamente comunque.

2) Anjeza mi ha fatto scoprire l’aggeggio del secolo, un affare che ha rivoluzionato il mio modo di truccarmi, nel senso che prima non mi truccavo adesso un pochino sì: i bastoncini imbevuti di struccante per l’eyeliner o matita nera. Tra poco sono svenuta dall’emozione. Giuro. Non so se vi rendete conto.

3) Vado all’Esselunga per comprare gli orsacchiotti gommosi e piglio delle caramelle al prosecco. La vita. Anche se sanno di tutto fuor che di vino. Ma mi piace il concetto Prosecco Pops.

4) Le formine-omino che mi sono arrivate alle 10 della mattina in un bel pacchetto insieme all’Amaro Montengro (sapore vero anche a quell’ora) e alla Schweppes Ginger Ale. Sto facendo cubetti di tutti i colori con Coca Cola, Fanta, Crodino…

5) I pupazzi e il Furby. Ragazzi il Furby è una cosa pazzesca: mangia come un cristiano, rompe le palle come un cristiano e russa come un cristiano. Insomma è un cristiano. Non vedo l’ora di farci un video. L’unica cosa è che non lo posso portare con me, perché è molto sensibile: appena lo sfiori attacca discorso (nella sua lingua, il Furbish).

6) E’ il periodo delle scarpe basse, un po’ perché non trovo mai il mio numero per le scarpe alte, e un po’ perché quest’anno m’è presa la fissa, per l’appunto. Queste sono Abisso e Reebok, e me le metto anche con le gonnine da squinzia. Tiè.

7) Beyoncé Heat: il profumo non è certo il mio genere, ma è di quella strafiga di Beyoncé, e questo basta e avanza. Chiudo con un solfeggio e un passo di danza, uno dove ti devi buttare per terra e risalire in due nano secondi. Alla sua maniera.

8) Quelle robine che s’appiccicano alle unghie. Gli stickers di Asos sono esaltanti perché ti fanno le unghie a fiori. Non è romantico?

9) Il tempo di percolazione: tempo fa sono stata al press day di Illy. Ecco, lì ho sentito una parola fantastica: tempo di percolazione (il passaggio dell’acqua attraverso la polvere di caffè, se non sbaglio), che per fare un buon caffè deve essere di 25 secondi. Che poi “percolazione”sembra voglia dire “quanto tempo ci vuole al caffè per fare colazione”. O no?

10) I gatti cocchini come quella polentina di mucca mungellese di Polly, che vince il premio Cocchesia of the Years. Tipo che quando vedo un micio bellino o che mi fa ridere, o che è un patatino novello abruzzese mi piglia un solletico sotto il palato. Potrei prendere un gatto. Dovrei. Ma poi se sta solo troppo tempo? Se però qualcuno me lo regalasse mi sentirei meno in colpa. Per ora devo accontentarmi di gatti pupazzi, del mio Marcello.