IL “GIOCO” DELLE COPPIE: I 10 CASI UMANI

IL “GIOCO” DELLE COPPIE: I 10 CASI UMANI

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Che spettacolo Marco Predolin, Corrado Tedeschi e Natalia Estrada. Che spettacolo che era il Gioco delle coppie, che spettacolo quelle sopracciglia nere e quelle fonate con il ciuffo a rullo plastificato. Le spalle a He-Men, solo che in feltro, le calze color carne, le cravatte assurde, i jingle che ti rimangono in testa una vita, come pure quello de “Il pranzo è servito”.

Che spettacolo le coppie in generale. E quando dico “spettacolo” intendo un certo tipo di entertainment. Nel senso che purtroppo per loro, le coppie, io sono un’attentissima osservatrice e giudice, mi permetto di dare giudizi e di dire “Oh mio dio” oppure “Questi sì” a chi mi capita tra le mani.

Il post di oggi è dedicato alle coppie di amici o di completi sconosciuti che mi capita quotidianamente di studiare, ma involontariamente, non è davvero colpa mia, è una forza superiore che mi spinge all’analisi di casi umani, e che mi ha “forzato” a raccoglierli qui in dieci categorie:

1)C’è la coppia di neosposi che parla solo del proprio matrimonio e delle abitudini reciproche: “Al nostro matrimonio c’erano gamberi fritti impanati e lessi, ed erano ottimi”. “A lui piace vedere la TV con le mutande al contrario”. “A lei piace vedere la TV con le mutande dal diritto”. “A lui piace lo yogurt alla cannella”. “Lei mangia solo lo yogurt Muller” (che non è manco uno yogurt vero). A me non ne frega una cippa lippa. Per esempio. Questo tipo di coppia deve ardere, specie se questi discorsi vengono cucinati in presenza di una come me, che coi gusti del partner altrui ci si sciacqua palle e piedi. Tipo.

2)C’è la coppia che non parla, non affronta mai un discorso più serio per paura delle rispettive reazioni. “Amore, a che punto siamo della nostra storia?” Non è dato sapere. Lui o lei il week end vanno con gli amici in montagna o al mare? Non è dato sapere. Insomma, ognuno non solo si fa ampiamente i cazzi propri, ma non comunica, né condivide. Non dice mai: “Oggi con te sono stato bene”, perché da tutto per scontato, quando invece niente lo deve essere, niente. Non dice mai: “Sai che oggi sei particolarmente bella?” quando lei, per esempio è stata due ore a prepararsi per lui. Brutta storia, ma molto comune.

3)C’è la coppia delle corna libere fino ad un certo punto. Ovvero all’apparenza pare un duo perfetto ma lei o lui si fanno un altro/a e non pensano minimamente a lasciare il compagno o la compagna per comodità. Profondo fastidio, perché il rispetto e la sincerità sono valori cardine (per me).

4)C’è la coppia che sta insieme a caso, per volere di mamma o babbo (ancora esistono certe situazioni), perché sarebbe uno sbatti trovare qualcun altro, perché “ormai è così”. Profondo fastidio perché il piacere e l’indipendenza sono valori cardini per me.

5)C’è la coppia che non puoi che invidiare, come la Luci e Mirko, che sono sposi e amici, indipendenti e dipendenti, irreali da morire ma invece sono veri. Un caso su dodici milioni.

Un mese fa per caso ho conosciuto una ragazza che mi ha raccontato la sua storia: “Sono stata dieci anni con un uomo, poi ci siamo lasciati. Dopo due mesi ne ho incontrato un altro, e prima dell’amore ho trovato in lui un amico. Dopo altri due mesi ci siamo sposati”. E vissero felici e contenti. E io piansi.

6)C’è la coppia squilibrata, nel senso che uno dei due è più dentro dell’altro perché uno non vuole rischiare di mettersi in gioco, di buttarsi in qualcosa che pare bello. Perché ce n’è uno che vuole farsi i cazzi suoi più dell’altro. Perché uno è semplicemente meno cresciuto dell’altro.

7)C’è la coppia di lui felicemente sottomesso che ha il piacere di farsi trattare male o di lei donna casalinga e zitta. Qui potrei fare una filippica con polemica lunga quanto il lenzuolo della mì nonna, ma riassumo il tutto con: pena. Stop.

8)C’è la coppia che si vede una volta al mese, o ogni tre settimane. Io non sopporterei di vedere tutti i giorno il partner, a meno che non ci fosse una convivenza, esperienza mai provata, ma vedersi così raramente ti fa sentire come in una bolla, invece, come dice la mia amica Elisa, l’uomo va vissuto quotidianamente, giorno per giorno, in tutti i suoi pregi e difetti. Puttanate il lavoro, la piscina, la palestra e gli impegni vari. Esiste anche la notte, o la mattina, e perfino il pomeriggio.

9)C’è la coppia di quelli che non s’è capito chi sono: amici? Fidanzati? Compagni di viaggio o di letto? Complici? Come ci si presenta in questo caso. Appunto: la cosa è alquanto imbarazzante, alle volte avvilente, perché non ci si sente in dovere o in diritto di fare nulla che trapassi quel confine tacitamente tracciato. “Mi piacerebbe, che ne so, andare al MacDonald dell’Autogrill con lui sabato pomeriggio, ma forse sabato lui ha di meglio da fare con altra gente, dato che io sono XYZ per lui”. Insomma, questa è quella situazione che limitandoti talmente tanto, alla fine la spacca, più che la va.

10) C’è la coppia che al ristorante non parla, una delle peggiori, oppure che litiga, e io odio all’ennesima potenza scenate e “dimostrazioni” in pubblico. Su questa non ho dubbi: mollate il colpo prima che sia troppo tardi, che cominciate a odiarvi più di quanto già non vi sopportiate.

Penso spesso al concetto di “coppia”, penso altrettanto spesso alle caratteristiche che si dovrebbe avere per essere una coppia: interessi in comune? Attrazione fisica? Intesa di testa? Stesso modo di pensare? Non lo so, forse un po’ tutto o forse niente, perché non è tanto difficile il concetto di coppia, quanto del suo mantenimento.

Forse le coppie sono così sfasciate perché pochi sono davvero naturali e loro stessi, troppe si nascondono dietro maschere di rimmel e tette rifatte, troppe si mascherano a donne vissute, troppi si dicono “uomini liberi e indipendenti”, troppi amano la comodità. Troppe si vergognano di essere come sono, troppi esibiscono troppo.

C’è troppo equilibrio: ci sono tante coppie all’apparenza equilibrate che in verità sono finte, eppure funziona così.

Tempo fa un amico mi chiese: “Come mai nessuno ha mai perso davvero la testa per te?” Perché io funziono al contrario: all’apparenza non sono equilibrata, vedo facce ovunque, invento storie assurde, mi distraggo facilmente perché la mia mente è popolata di essere fantastici, e parlo con i pupazzi. Poi in realtà son la persona più equilibrata e responsabile del mondo, ma all’inizio non se ne accorge nessuno. E in più non sono accondiscendente, ho i miei pensieri e quelli rimangono. Non mi va di fare la figa con qualcuno dicendo sempre “Sì hai ragione, è vero” per avere più chance. Non ci penso nemmeno. Ma non voglio parlare di me.

Dai, non ci vorrebbe niente ad essere una coppia “normale”. Basterebbe solo essere normali, banalmente.
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Comments are closed.
  1. kirby

    12 June 2013 at 9:36

    La cosa che più mi ha sconvolto è la notizia sul Muller :-O

  2. Fiamma Gi

    12 June 2013 at 18:44

    io sono scema e tutte queste coppie le ho viste coi miei occhi!

  3. Muffin di Plastica

    13 June 2013 at 9:00

    La normalita’….che cosa sconosciuta al mondo di oggi!