PARIGI E’ COME UN CARILLON

PARIGI E’ COME UN CARILLON

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Parigi è come quei carillon che adesso purtroppo non esistono più, cioè non li trovi. Dove devi andare per raccattare una scatolina finemente decorata con all’interno quel vellutino morbido che ti fa venire voglia di infilarti tutti gli anelli e le collane che ci sono dentro. E di tirare fuori quei piccoli oggetti per cui esclami: “E questo da dove esce? Ma l’ho preso io?”. Ecco, da una città-carillon come Parigi, decorata con tanti fiorellini colorati, rose rosoni, escono bijoux, meraviglie, cose per le quali ti stupisci ogni due per tre. Senza resto di due.
Mi piace stupirmi, io mi stupisco facilmente, a Parigi ancora di più. Ma se quelle scatoline con la musichina sono difficilmente reperibili, Parigi invece è lì, con la stessa musica del carillon, lo stesso ritmo magico della ballerina che ci vive dentro. Girano entrambe lentamente, lei con il tutù balla, loro, la gente che riempie i bistrot, chiacchiera, beve e si rilassa, si gode la vita.
Era una domenica quando ci siamo seduti su un tavolino ricoperto da una tovaglia a quadretti, abbiamo poggiato i nostri culi su una panca, come quelle della sagra della pizza, e abbiamo ordinato cose a base di formaggio scegliendo da un menù scritto su una lavagna di gesso. E’ stato in quel momento che ho visto due famiglie con figli piccoli a mangiare. C’erano tante risate, poco chiasso, c’era un bambino che si divertiva con noi, l’altro anestetizzato dall’odore della mamma, l’odore di latte. E’ stato quel quadretto di vita quotidiana, semplice, che mi ha spinto con violenza dentro le mie orecchie quella musica lenta, gradevole, rilassante, che mi ha iniettato nel cuore una morfina di serenità e gioia. Come se un Umpalumpa mi stesse per strizzare la ghiandolina della lacrima per farmene scendere una, ma alla fine non c’è riuscito. Si può piangere di gioia, di benessere, di pace, ve lo assicuro.
Allora la domenica la gente si ritrova ancora per andare a pranzo insieme, per condividere qualcosa? Sì. Che bello. E’ così che voglio godermi la vita.

Parigi è piena di colori, di disegni, di facce. Di personaggini. Piero e Gastone sono due tizi che hanno bevuto un po’ troppo e quindi all’ennesima birra e provocazioni alle donne altrui li hanno sbattuti fuori dal locale per la finestra. Li hanno defenestrati (storiella imbastita per la foto sotto).
Nino invece ha fastidio dei rumori, sogna di vivere in campagna, ma la moglie non vuole, quindi vive con le orecchie perennemente tappate (storiella numero due imbastita per l’altra foto sotto).
Poi ci sono Pino il postino, e Lorenzo il pezzo (di puzzle).
E’ naturale che Parigi mi sia piaciuta: la velocità e la semplicità con cui il mio cervello ha intessuto favole, grazie alla ricchezza di materiale, m’ha fatto innamorare.
Il suo verde m’ha fatto innamorare: nel parco gigante sotto casa dell’Ale c’è un orto, una casa della api, fiori colorati, aiuole e tanti gatti ben curati. Io ci vivrei al parco.
E poi ci sono l’odore di baguette, il design di certi locali, la metro, ogni stazione così diversa dall’altra, chi la usa è così diverso l’uno dall’altro, i fruttivendoli, le librerie, il vintage, la mattina parigina, che è così bella, ha un odore particolare.

Parigi è intensa, talmente tanto che è stata capace di demolirmi rapidamente, ma preferisco le città intense, quelle per le quale ti sfinisci gli occhi, le orecchie e tutto quello che puoi consumare, a quelle piatte.
Me la sono consumata anche io, ho logorato pezzi di muro che ho fissato per troppo tempo, così come gli accendini Bic con le stampe colorate, e ho tolto colore a quei disegni sulle case che ho guardato per più del dovuto.

Parigi è stata un’esperienza per me stessa e su me stessa. E’ stato bello, tutto diversamente bello, e alla fine anche io ho girato come la bambolina con il tutù del carillon.
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  1. Ivano Bellini

    24 June 2013 at 13:36

    Cara Luci, visto che ami intensamente le FEMEN come me….si fa per dire…ho pensato bene di darti il loro indirizzo di Parigi, così tu o una tua lettrice potrete diventare delle perfette sextremiste! 🙂

    Si trovano nella Goutte d’or, quartiere popolare e multiculturale nel nord di Parigi, leggi qui:http://ivabellini.blogspot.it/2012/09/inaugurazione-centro-addestramento-femen-parigi.html#.UchKSc75nl8

  2. silvia gianni

    24 June 2013 at 13:36

    Mi piace molto il tuo stile! quando ti va ti aspettiamo sul nostro nuovissimo blog di moda http://www.emiliasalentoeffettomoda.altervista.org

  3. Alessandra

    24 June 2013 at 18:17

    I gatti del parco ti aspettano! Ciao, baci, Ale