L’inquietudine di Catania

L’inquietudine di Catania

SAMSUNG CSC

Catania non è una città facile. non è una città che vai lì e dici “ok, bella” oppure “ok, brutta”. La questione è più complessa. Per lo meno secondo me.
È una città inquieta e secondo me ciò deriva soprattutto dall’osmosi dell’energia del vulcano, che non esplode, ma ribolle, come quando t’arrabbieresti ma la verità è che non hai per niente voglia di arrabbiarti.
Cova sensazioni, poesie e canzoni, sia stonate che fantastiche melodie, le macina per bene, ci pensa e ci ripensa, poi sta a te capire.
Catania non è immediata, necessita di non uno, ma più sforzi di comprensione, è come se tu fossi a teatro, ti devi immedesimare in uno scenario. E non sto mica dicendo che questo sia un male, in fondo le cose più difficili sono sempre quelle più affascinanti.
È una città dove si avverte il bisogno di uscire, dalla lava, che è come se fosse una donna dai capelli neri neri che vuole uscire anche in ciabatte, alle persone: i balconi sono dei micromondi, puoi trovare tutto il necessario là fuori, abiti, biciclette, ma soprattutto sedie. È un po’ guardare il mondo dal binocolo, comodamente a casa propria.
La cosa che mi piace tantissimo specie del Sud sono le sedie, le trovi ovunque, in qualsiasi posto, messe lì per tutti, perché il riposo, l’ozio, le chiacchiere, sono cose importanti.
Bè, ce n’è un’altra, assai banale, ma assai vera: io come ho mangiato a Catania non ho mangiato da nessuna parte. Allora, io non sono un’esperta autoctona, ma come prima cosa ci hanno consigliato di andare da Savia, un posto dove a livello di coordinazione e di mole di lavoro altro che produzione in serie cinese, un’organizzazione rapida e perfetta così non l’avevo mai vista. Mi sono subito ricordata di quanto sono belle le domeniche mattina, quel brulicare, nel vero senso della parola, di persone sole, famiglie, giovani studenti e vecchietti in pensione; tutti uguali in quel momento, perché accomunati dal cibo.
È anche per questo che mi piace mangiare, perché mi piace l’idea di convivio, sia che io la pratichi o che la veda praticare ad altri.
Non so cosa ho mangiato di preciso, a parte gli arancini al burro, perché sono andata in vetrina e ho ordinato al signore alto e grassottello quasi tutto, e quel quasi tutto era da orgasmo. Crema, ricotta… non lo so, so solo che è stata un’esperienza.
Davanti a Savia c’è un parco, il Giardino Bellini, che sembra messo lì apposta per andare ad oziare dopo una scorpacciata violenta da Savia.

Sono stata fortunata, sono arrivata a Catania quando c’era il mercato, cioè dei mercati: abbiamo comprato vecchie riviste, vecchie riviste e vecchie riviste.
I mercati al Sud sono sempre più belli, e più economici, è un luogo comunemente vero.

Ci sono state due cose che mi hanno fatto incazzare di questa città: la prima è che è sporca, tanto sporca, la seconda è che non ho trovato nessuno che m’affittasse una moto (uno mi ha pure detto di non avere moto a disposizione per il periodo invernale con alle spalle un parco moto infinito).
Non so, per certe cose è indietro, per certe avantissimo: c’è la via dove siamo andati a mangiare una sera, via Santa Filomena che è piena di localini super da fare invidia a Milano, bar “hipster”, bar fighi ma non fighetti.
A proposito di via Santa Filomena, siamo stati una sera a mangiare da FUD, una sorta di bottega che nei menù scrive “Cis Burger”, per questo ha vinto il premio del mio locale preferito. Sempre pieno, e si mangia bene.
Mangiare da Nievski invece è stato un po’ come cenare tra compagni comunisti in un ambiente radical chic. Ho adorato, la cena è stata incredibilmente economica e i camerieri straordinariamente gentili.
Ecco, Catania l’apprezzi piano piano, vivendola.

Vivere: abbiamo “vissuto” per quattro giorni in un posto che a me è piaciuto tanto, Solsicily, un bed & breakfast in teoria, in pratica è stato come vivere in famiglia, letteralmente: i proprietari infatti sono una giovane coppia sprint, gentile, bella e disponibile, con bambini favolosi e pure un cane vecchissimo (e cocchissimo) e un gatto. La nostra camera super spaziosa, semplice, e con quei pavimenti che mi piacciono tantissimo. Lo consiglio sinceramente. Ho letto su Tripadvisor che alcuni si sono scandalizzati perché si trova in una via dove ci sono le prostitute (oddio, io ci sono abituata qui vicino in viale Zara), in realtà non è pericolosa, cioè, a me non m’è sembrato.

Cosa mi è piaciuto nella maniera più “strana” del termine: fare una lunghissima passeggiata da Catania centro fino ad arrivare al mare, vicino ad un Parco Acquatico, uno di quelli che vedi nei film. Abbiamo camminato sostanzialmente lungo una strada intrisa di macchine che andavano non proprio lentamente, ma abbiamo passato decine di fabbriche e case abbandonate, negozi tipici, quelli da bianchino alle quattro del pomeriggio, gente fare i lavori della domenica, il faro.
E all’altezza del Parco Acquatico ho fatto il bagno, erano le 20,30 circa.
M’è stato davvero dolce non naufragare, ma nuotare in codesto mare.

Calzini Asos
Scarpe Superga
Giacca e maglia P.A.R.O.S.H.

SAMSUNG CSC

SAMSUNG CSCSAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSCSAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC curiosità SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC megakey_catania SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC profilo_statua SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC

Comments are closed.
  1. sandra

    10 December 2014 at 12:13

    Hai dipinto una tela perfetta di una città imperfetta. l’imperfezione che crea magia.
    Sandra

    • Lucia

      10 December 2014 at 22:57

      grazie mille Sandra!

  2. Sicilia Seltz

    10 December 2014 at 13:49

    bellissima descrizione di catania, speriamo di rivederti perché ancora non hai provato il mitico “catanese” SELTZ LIMONE E SALE.

    ti aspettiamo

    Lo staff del Chiosco SICILIA SELTZ

    • Lucia

      10 December 2014 at 22:57

      grazie mille 🙂
      Spero tanto di tornare!