Quello che è certo dell’Eicma è che per fare una foto ad una moto o devi lottare o devi spenderci comunque diverso tempo, dato che il passante spunta, sbuca con una frequenza oserei dire incessante, insomma è molto presente.
L’altra cosa certa dell’Eicma è che è come stare in uno stadio gigante diviso per squadre, in cui ognuno elogia la propria bandiera, buttando “segatura” in maniera apparentemente discreta sugli altri “concorrenti”.
L’Inter è più forte della Juve, la Ducati è più forte della Triumph, la Royal Enfield è in serie B, in testa alla classifica del campionato ci sono invece le Cafè Racer. Tanto per dire cose a caso, ma per capirci comunque.
Due anni che ho preso la patente della moto, ed ancora non ho una moto perché io alle squadre non sto dietro, vorrei da una parte che qualcuno decidesse la squadra per me, che mi facesse trovare una moto nel garage che non ho ma che potrei avere, ma all’Eicma ci vado sempre tanto felice, tutti gli anni. Fiumi violenti di gente a parte.
Quest’anno ci sono andata con Tissot, partner della fiera, e di venerdì, giorno in cui le donne entrano gratis. Il che significa saltare code non indifferenti, se non premuniti di biglietto, quindi tanto pregio e benessere. E poi la verità è che all’Eicma non è che ci vadano così tante donne, se non fidanzate e mogli di motociclisti o appassionati di due ruote. Infatti è la manifestazione dedicata non sono alle moto, ma anche agli etero, e a Milano è davvero raro vederne così tanti e tutti insieme. Quasi non sei pronta all’affronto. Eicma, how do you dare?
Per l’occasione mi sono pure vestita da uomo, stringate ai piedi e capelli dentro al cappello. Sono una molto furba io, e poi non volevo fare sfigurare quelle stangone le cui gambe a me arrivano alle spalle, da lì comincia (il loro) ombelico. Eh già.
Ho notato con piacere che la tendenza nelle moto è lo skateboard. Sì, lo skateboard, a caso. Ho visto più due-ruote con il porta-skate che cinquantenni scattarsi foto con hostess mezze ignude. Giuro.
Ho notato inoltre che la Ducati con la Scrambler ha fatto bingo, che Deus continua ad essere una marca-status per i surfisti/hippy/shabby/chic/wild/cool/top/urbani-e-non, che non c’è motivo per cui non sia stata alla precedente edizione di The Reunion, che quanto mi garberebbe una Yamaha 500 Enduro XY dio solo lo sa, che guardo le moto che paiono più vecchie che nuove, sono una potenziale acquirente media-milanese che sta dietro alle mode, dannazione, che va bene “mai dire mai” ma forse davvero mai potrò vedermi su una Harley, che vedendo quelli saltare su e giù per le dunette di sabbia ho pensato prima ai problemi di schiena che potessero avere e poi che diamine, vorrei fare anche quella.
E dunque ora riparte il trip: ma non c’è nessuno che mi fa trovare una moto bellina, ma anche no? Tanto i miei gusti li sapete, e siete pure consapevoli che sia Natale. Ve l’ho buttata lì eh.
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Barbara
10 December 2015 at 14:18ciao, di moto ne ho cambiate negli anni…una diversa dall’altra….ed ogni volta la scelta e’ stata di istinto….contro le mode i suggerimenti e le critiche le paure…perché la moto la scegli con il cuore …nel momento in cui la vedi e’ un tuffo, sono le farfalle nello stomaco…e’ un atto d’amore…